sabato 24 maggio 2014

L'aspirapolvere


«A proposito, sa cosa ha fatto la ditta? Mi ha mandato un aspirapolvere Pila Atomica.»«Davvero? Non sapevo che il progresso scientifico fosse arrivato a questo punto.»«Oh, in realtà di atomico non ha niente: soltanto il nome.»[...]«Un ottimo aspirapolvere anche quello. Ecco,vede, il Turbo è munito di due serie di spazzole, queste per dare la cera e queste per lucidare..anzi no, forse è il contrario. A ogni modo, è ad aria compressa. Quello è il manicotto per tappeto a doppio innesto.»
Un primo modello di aspirapolvere, ad azione manuale e trainato da cavalli, fu brevettato dalla coppia statunitense Anna e Melville Bissel nel 1876. Fu l’ingegnere britannico Hubert Cecil Booth a brevettare, nel 1901, il primo “pulitore ad aspirazione” elettrico, manovrabile da 2 persone, che debuttò sui tappeti dell’abbazia londinese di Westminster in vista dell’incoronazione di Edoardo VII. L'aspirapolvere di Hubert era un grande tubo aspirante azionato da un motore, con uno spesso filtro, che terminava direttamente dentro un carro trainato da un cavallo e parcheggiato fuori dalla casa da pulire. Infatti non era portatile come quelli moderni. Booth a dirla tutta, aveva già messo a punto un precedente meccanismo a petrolio e prima di lui altri avevano creato macchine, per lo più a propulsione manuale, che aiutassero le massaie a combattere con polvere, tappeti e moquette. Il suo però era il primo aspirapolvere elettrico.


Uno dei modelli come quello messo a punto da Booth
in cui il corpo dell'aspirapolvere  è fuori dall'edificio

L'aspirapolvere come la conosciamo noi, una macchina elettrica che ci si trascina dietro mentre si pulisce casa, è arrivato poco dopo, dall'altra parte dell'Oceano Atlantico. Nel 1907 James Spangler, usando lo stesso principio di Booth, ma in dimensioni ridotte e usando un filtro in stoffa e un cuscino invece di un carro per raccogliere la polvere, creò il primo vero modello di aspirapolvere portatile. Spangler, dopo un iniziale successo, decise di vendere tutto - modello, brevetto e azienda che nel frattempo aveva fondato - al marito di sua cugina, un tale William Hoover. Lo stesso Hoover che in breve tempo sarebbe diventato il re degli aspirapolveri.

martedì 20 maggio 2014

I protagonisti del romanzo - Hawthorne

La citazione qui riportata introduce alla parte più interessante della storia. Precisamente si tratta della prima conversazione avvenuta tra Mr. Wormold e l'agente segreto britannico Hawthorne.
«Sembra una storia di Servizi segreti.» 
«E lo è mio caro, dei Servizi segreti, come li chiamano i romanzieri. È per questo che volevo parlarle del suo uomo, quel Lopez. È fidato o sarà il caso di licenziarlo?»
«Lei è del Servizio segreto?»
«Se vogliamo dire così.»«Perché dovrei licenziare Lopez? È con me da dieci anni.»
«Le potremmo trovare qualcuno che sa tutto sugli aspirapolvere. Ma, naturalmente, lasceremo a lei la decisione.»
«Ma io non lavoro per voi.»
«Quanto a questo, ci arriviamo tra un attimo, mio caro. Comunque, lo abiamo controllato: Lopez sembra pulito. Invece, il suo amico Hasselbacher: con lui ci andrei più cauto.»

Hawthorne è un inviato dei Servizi segreti britannici. Egli decide di assumere Mr. Wormold come subagente all'Avana in quanto ritiene che sia un uomo che non possa destare particolari sospetti. Nonostante i dubbi e le perplessità di Wormold riguardo l'incontro avuto con l'agente segreto, l'umile rappresentante di aspirapolvere, riflettendo sulle sue difficili condizioni economiche, pensa che un occasione del genere potrà in qualche modo fruttargli dei vantaggi economici dunque decide di sfruttare l'occasione che gli si è appena presentata.

domenica 18 maggio 2014

"Our Man in Havana" - Il trailer

I protagonisti del romanzo - Wormold e Hasselbacher


L'azione del romanzo si apre in un bar e man mano, già sin dalle prime pagine, sulla scena fanno la loro comparsa tutti i personaggi. Jim Wormold inizialmente viene presentato come un uomo debole e vittima della sua condizione economica anche se più tardi si rivelerà dotato di qualche nascosto punto di forza. Nelle vicende è affiancato dal dottor Hasselbacher, uomo con il quale ha un legame di amicizia che dura da quindici anni, ma stesso Hasselbacher è un altro perdente solitario che passa il tempo tra gli ultimi pazienti che gli sono rimasti e il Wonder Bar. Il protagonista deve fare i conti con la figlia Milly la quale sta crescendo e dunque gli comporta non poche preoccupazioni. Milly è descritta come una brava, ma spesso indisciplinata ragazzina che recita novene nella speranza di ottenere un cavallo, ma allo stesso tempo si lascia accompagnare dal tetro capitano Segura, un personaggio eccezionalmente sadico e oscuro.

«Quel negro che passa là in strada le assomiglia, Mr Wormold» disse il dottor Hasselbacher, in piedi nel Wonder Bar. Era tipico del dottor Hasselbacher, dopo un'amicizia di quindici anni, continuare a rivolgersi a Wormold in modo così formale: con lui l’amicizia procedeva lenta e certa come una diagnosi scrupolosa. Forse sul suo letto di morte, quando il dottore fosse venuto a tastargli il polso ormai impercettibile, Wormold sarebbe diventato Jim.
(Tratto dal capitolo di apertura del romanzo)



Alec Guinness interpreta il ruolo di Jim Wormold nel film "Our man in Havana" diretto da Carol Reed nel 1959